
Illuminare la Cucina Elemento per Elemento
I consigli per ottenere un’illuminazione a regola d’arte in cucina
Abbiamo già capito quanto sia importante la luce all’interno delle nostre abitazioni e come questa vada pensata ad hoc per ogni ambiente: e la cucina non è da meno. Illuminare una stanza, infatti, non vuol dire solamente avere la giusta quantità di luce per svolgervi delle attività, ma anche e soprattutto creare un’atmosfera accogliente e rilassante.
In questo Ideabook troverete le regole base per illuminare la cucina; come sempre, però, consigliamo che per una riuscita ottimale di un progetto illuminotecnico è bene chiedere l’aiuto di un professionista.

Distinguiamo tra luce funzionale e d’ambiente
La cucina è spesso l’ambiente di casa in cui si trascorre più tempo: si cucina, si mangia e si sta in compagnia. La luce vi svolge più di un compito e bisogna pensarla secondo due distinti piani complementari, così da avere un’illuminazione funzionale e una d’ambiente.
Lo scopo è avere, infatti, un’ottima prestazione visiva – dipendente dalla quantità di luce nell’ambiente – ed un elevato benessere visivo, dipendente dalla qualità della luce, dalla sua distribuzione e dalla sua capacità di influenzare le nostre emozioni.

L’importanza della luce naturale
La luce naturale sprigiona senso di benessere e consente un’ottimale percezione di forme, dimensioni e colori. L’ideale sarebbe averne in abbondanza in tutte le stanze, ma se così fosse dovremmo fare in modo che l’ambiente più luminoso sia destinato alla cucina. Alla luce naturale va poi accostata quella artificiale di modo da ottenere flussi luminosi armoniosi, evitando che si formino coni d’ombra o abbagliamenti, che la quantità di luce sia insufficiente o che sia eccessiva. L’ideale è ricorrere a più sorgenti di luce e che ciascuna assolva ad un compito ben preciso. Vediamo come.

Illuminare il banco cucina
L’illuminazione del bancone cucina, come di ogni banco lavoro, è di tipo funzionale. Ciò significa che bisogna produrre un flusso di luce abbondante e diretto, scegliendo sorgenti luminose di qualità (con CRI – l’indice di resa cromatica – > 80) per restituire fedelmente i colori degli oggetti illuminati, e dalla tonalità (o temperatura di colore) neutra. No a luci tendenti al giallo aranciato (temperatura calda) o al blu (temperatura fredda). In tal modo non sarà alterato il colore dei cibi e la preparazione dei piatti avverrà senza affaticamento degli occhi.
A fare al caso nostro è la luce direzionale, come nel caso dei faretti orientabili in foto, che proiettano la luce proprio là dove serve.

Illuminare il sottopensile
Anche utilizzando luci direzionali è facile che sul banco cucina si producano ombre fastidiose. È possibile però eliminarle inserendo delle luci sotto i pensili per illuminare direttamente il top. La tecnologia al led ci è di grande aiuto perché permette di fissare bacchette di alluminio spesse pochi millimetri e lunghe secondo le nostre necessità su cui stendere strip luminose praticamente invisibili. Anche in questo caso eviterei di usare luci molto calde, ossia giallo-arancio, che seppure di bell’effetto non risulterebbero adatte alla loro funzione.

Illuminare cassetti e pensili
Il led è una tecnologia a buon prezzo e facile da impiegare. Perché allora non usarla per illuminare anche l’interno di cassoni e pensili? È infatti facile reperire dispositivi luminosi pensati per i nostri mobili contenitori che farebbero al caso nostro per illuminare ciò che riponiamo negli angoli più nascosti della nostra cucina.
Per la loro alimentazione l’ideale è predisporre un collegamento elettrico dietro basi e pensili in fase di progettazione, altrimenti si può cercare di utilizzare una presa tra quelle già presenti.
Illuminare l’isola
Al pari del banco cucina, l’isola rappresenta un piano di lavoro che necessita di luce funzionale. È possibile scegliere tra faretti incassati o a binario, lampadari pendenti o plafoni; l’importante è illuminare l’isola della cucina con una luce uniforme e che sia sufficiente per operare senza disagi e in sicurezza.
Nell’esempio in foto le sorgenti luminose sono quasi un segno grafico, sembrano più un complemento di arredo eppure assolvono perfettamente al compito di illuminare direttamente il piano sottostante.

iIlluminare il tavolo
Anche il tavolo è tra gli elementi della cucina da illuminare con criterio. L’ideale è utilizzare corpi illuminanti che proiettino sul piano un cono di luce morbida, schermata da un diffusore opalescente. Bisogna evitare, infatti, che la luce risulti abbagliante ma si deve pure avere cura che sia sufficiente a illuminare bene i piatti e valorizzare i colori e i contrasti delle pietanze. Infine l’illuminazione del tavolo da pranzo diventa l’occasione per arredare e creare un punto focale di impatto visivo.

Illuminare la cucina con luce diretta
Definita la luce funzionale nei punti operativi della cucina, vediamo adesso come realizzare un’illuminazione d’ambiente efficiente e bella.
Per illuminare uno spazio vale sempre la regola di utilizzare più sorgenti e luce proveniente da direzioni diverse. Ma possiamo avere un’illuminazione naturale e uniforme pure usando i classici faretti a soffitto, se disegneremo una griglia regolare e dal passo contenuto. Lo scopo è avere un numero di punti luce superiore a quello strettamente necessario, con fascio luminoso ampio (angolo di emissione > 60°) che non lasci zone in ombra. Otterremo una morbida luce diffusa e scongiureremo il rischio di sovrailluminazione utilizzando potenze molto basse.

Illuminare la cucina con luce indiretta
Una buona luce d’ambiente risulta rilassante e incoraggia a soffermarsi in un ambiente. A tal fine la temperatura della luce va scelta attentamente. Spesso accade che desiderando un ambiente luminoso si utilizzino luci fredde, tendenti al blu (temperatura superiore a 5.300 K). In cucina sono da evitare perché trasmettono allerta, distacco e senso di estraneità. La luce naturale o leggermente calda (non sotto i 3000 K) crea invece un’atmosfera accogliente, soprattutto se inonda l’ambiente in modo indiretto.
La foto mostra come utilizzare le strip led occultate nel controsoffitto per ottenere un’illuminazione indiretta e morbida che ben accompagna cene in famiglia o chiacchiere tra amici.

Attenzione a…
Quanto detto nei punti precedenti non rappresenta un elenco esaustivo o valido per tutte le circostanze, ma un sentiero da seguire nella progettazione dell’illuminazione della vostra cucina. Il consiglio è sempre quello di rivolgervi ad un professionista, ma se volete provare a fare da soli queste sono le cose che non dovete dimenticare:
- La cucina va illuminata nel suo insieme con luce uniforme e morbida, evitando di esagerare coi lumen ed escludendo luci fredde. Se potete, usate più sorgenti luminose o un lampadario ben dimensionato.
- In aggiunta alla luce d’ambiente, illuminate in modo diretto tutte le superfici di lavoro, se possibile con dispositivi direzionali posizionati appositamente.
- Inserite delle lampade o altri dispositivi che mettano in risalto un arredo o un elemento caratteristico dell’ambiente, in tal caso potete usare anche una luce più calda di quelle utilizzate ai punti precedenti. La luce d’accento darà dinamismo e profondità alla cucina.
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